Virtualizzazione applicazioni: in cosa consiste e quali benefici porta

Categoria: Modern Workplace, Smart Working
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Le tecnologie di virtualizzazione degli applicativi permettono agli utenti di accedere ad un Digital Workplace agile, flessibile e scalabile. Attraverso la distribuzione centralizzata degli applicativi sui dispositivi dei dipendenti, la virtualizzazione offre significativi benefici: riduce i tempi necessari all’installazione delle applicazioni sui dispositivi client, facilita la portabilità del software (elemento importante specialmente in ottica BYOD) e, inoltre, semplifica la gestione della sicurezza informatica.

Le applicazioni virtualizzate vengono eseguite da un server remoto a cui il client si collega; non serve che siano installate sul dispositivo dell’utente. La virtualizzazione applicativa consente quindi alle imprese di gestire in modo più intelligente il software da distribuire al personale: l’ambiente da controllare è uno solo (il server) anziché le dozzine di dispositivi finali dei dipendenti.

 

Virtualizzazione applicativa: come funziona

Il principale beneficio della virtualizzazione applicativa è la possibilità per il reparto IT di accentrare l’intera gestione del ciclo di vita del software: dall’installazione, all’aggiornamento, alla dismissione. Anziché dover installare le applicazioni necessarie su ogni singolo dispositivo, l’azienda può abilitare l’esecuzione del software da remoto, con ricadute tangibili in termini di flessibilità e scalabilità, agevolando anche l’onboarding di nuove figure in azienda.

Le applicazioni virtualizzate possono essere eseguite anche su un sistema operativo non compatibile con tale software o su HW non sufficientemente performante. Il software di virtualizzazione garantisce quindi un’esperienza fluida: l’utente finale lavora sull’applicazione come se quest’ultima fosse installata in locale, con nessun impatto sulle prestazioni. Se l’applicazione viene elaborata da un server, inoltre, i dipendenti possono lavorare con lo stesso livello di produttività anche su hardware meno potenti (i cosiddetti thin client): per l’azienda significa ridimensionare le spese per i computer garantiti ai dipendenti.

 

La distribuzione del software è facilmente scalabile

Grazie alla virtualizzazione delle applicazioni, un eventuale aggiornamento delle autorizzazioni di un dipendente può essere gestito direttamente dal server, senza interagire fisicamente con il client. Deve inoltre essere considerato lo scenario in cui il dispositivo viene smarrito o rubato: anche in questo caso, disabilitare l’accesso all’applicazione è pressoché istantaneo. La gestione centralizzata delle applicazioni distribuite contribuisce ad avere una panoramica più precisa dell’utilizzo delle applicazioni. Ne consegue che l’azienda può ridefinire il numero di licenze acquistate in base all’effettivo utilizzo da parte dei suoi dipendenti. Quest’ultimo è un parametro che l’impresa avrebbe molta difficoltà a reperire se le applicazioni fossero installate in locale su ogni dispositivo. La virtualizzazione delle applicazioni va quindi interpretata non solo in chiave prestazionale, ma anche gestionale.

 

La virtualizzazione delle applicazioni è un nuovo approccio alla sicurezza

L’impatto positivo sulla gestione della sicurezza informatica è uno dei benefici più tangibili. Un’applicazione virtualizzata non ha accesso diretto al sistema operativo installato sul dispositivo del dipendente. Ciò ha due effetti: eventuali bug del software non intaccano gli altri applicativi; inoltre, un’intrusione o un altro problema di sicurezza legato alla macchina dell’utente resta confinato alla stessa, senza impatti sul software o sui dati aziendali.

È un importante cambio di paradigma nella gestione della sicurezza dei dati. I dati sono gestiti in un singolo punto, ovvero l’infrastruttura che virtualizza gli applicativi. Mettere in sicurezza un singolo punto è senza dubbi più semplice da gestire perché, in ottica smart working, significa escludere la possibilità che l’intrusione in un dispositivo client (potenzialmente collegato a una rete domestica o pubblica, per sua natura meno protetta) possa mettere a repentaglio la sicurezza della rete aziendale.

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