Gli strumenti di change management rappresentano risorse preziose in tutti i percorsi di trasformazione aziendale. All’interno di una organizzazione il cambiamento, infatti, non è mai semplice ed è sempre utile che venga accompagnato da strumenti in grado di agevolarlo, garantendo una transizione indolore dallo stato corrente a quello desirato. L’approccio sistematico del change management offre un aiuto formidabile in questo senso, mettendo a disposizione un modello strutturato che utilizza tool definiti non solo per guidare e gestire il cambiamento, ma anche per affiancare le persone nel processo di adattamento a questi mutamenti. Senza la piena adesione di dipendenti e collaboratori qualsiasi iniziativa di trasformazione digitale è, infatti, destinata al fallimento: un esito che può essere facilmente evitato, sfruttando in modo sinergico i tanti strumenti del change management, capaci di indirizzare non solo gli aspetti strettamente tecnologici, ma anche quelli più specificatamente organizzativi e culturali.
I primi due strumenti di change management: l’assessment e il design
In qualsiasi iniziativa di trasformazione digitale i primi strumenti di change management a cui ricorrere sono l’assessment e il design, due attività preliminari per lo studio e l’analisi dei progetti. L’assessment, in particolare, consente di valutare quanto un’azienda sia pronta al cambiamento per prevedere tutti i possibili impatti della trasformazione e capire come sia più opportuno procedere per gestire al meglio il gap tra punto di partenza e punto di arrivo. A fronte di questa analisi si potrà predisporre un percorso evolutivo customizzato, volto a centrare in pieno gli obiettivi trasformativi dell’azienda. Per dettagliare questo percorso corre in aiuto lo strumento del design, volto alla progettazione e alla pianificazione di un iter che non dovrà limitarsi ai soli aspetti tecnologici, ma dovrà toccare anche l’ambito organizzativo: si potrà così essere certi di costruire il migliore percorso di change management possibile, articolandolo in un piano capace di lavorare contemporaneamente su più livelli d’intervento.
Comunicazione e training per coinvolgere al massimo le persone
Nei progetti di trasformazione l’onboarding della popolazione aziendale rappresenta un’attività strategica, resa particolarmente efficace da due classici strumenti di change management: la comunicazione e la formazione. Il primo strumento deve essere attivato da subito, fin dall’avvio delle iniziative, coinvolgendo immediatamente dipendenti e collaboratori attraverso messaggi personalizzati, che facciano capire fino in fondo il valore strategico del cambiamento. In particolare, è fondamentale spiegare con chiarezza non solo i benefici che il nuovo scenario è in grado di garantire, ma anche il forte livello di engagement dei vertici aziendali, i tempi richiesti dalla transizione e l’importanza della partecipazione di tutti. L’obiettivo è guadagnare un consenso generale per poi procedere a efficaci sessioni di training che portino all’acquisizione delle competenze necessarie all’utilizzo dei nuovi strumenti adottati. Si tratta di una fase da pianificare attentamente, prevedendo approfonditi momenti formativi, possibilmente differenziati per ambiti di impiego. Solo così si potrà essere certi di trasferire correttamente contenuti e conoscenze, utilizzando la metodologia più efficace in funzione della platea da formare.
Gli ultimi due strumenti di change management: monitoraggio e misurazione finale
Gli ultimi due strumenti di change management utili per centrare gli obiettivi di trasformazione aziendale sono legati alla sfera del controllo. Il primo riguarda il costante monitoraggio delle attività per verificare il loro fedele allineamento con i progressi indispensabili al raggiungimento del traguardo finale. In caso di discostamento sarà possibile intervenire tempestivamente, applicando quella logica di miglioramento continuo tipica del change management. Il secondo strumento offre, invece, la possibilità di misurare con certezza il successo del percorso, andando a valutare attentamente l’effettiva accoglienza del cambiamento all’interno dell’organizzazione. Ciò consente di verificare il vero impatto trasformativo dei progetti: un’autentica cartina al tornasole della bontà di un percorso di change management correttamente valutato, disegnato, comunicato, trasferito e monitorato.